giovedì 31 dicembre 2009

Caorle: Festa dell'Alba 2010

Eccovi il programma della Festa dell'Alba, una delle manifestazioni più giovani e caratteristiche della Città di Caorle, nata solo una decina d'anni fa per festeggiare l'arrivo del nuovo anno.

Aspettando il 2010 dalle ore 23.00 alle ore 02.30 nelle Piazze ed in diversi locali: concertini musicali e intrattenimenti vari.

Dalle ore 23.00 alle ore 01.30 in Piazza Vescovado: Caramel Orkestra (Liscio e Revival),

dalle ore 01.30 alle ore 02.15 animazione con DJ e vocalist,

dalle ore 02.15 alle ore 04.00 Radio XL (extra live music anni '70 - '80),

dalle ore 04.00 alle ore 06.00 Cindy's project (rock anni '80 - '90),

ore 06.00: Spettacolo pirotecnico dell'Alba 2010.

Dalle ore 16.30 alle ore 18.30, sempre sul palco in Piazza Vescovado, Festa del primo tramonto con Concerto dei Filoreggae, la band della nota cantante Elisa.

BUONA FINE, BUON INIZIO, MA SOPRATTUTTO BUON DIVERTIMENTO!

mercoledì 30 dicembre 2009

"passare la notte in bianco"


Sapete cosa si intende con l’espressione “passare una notte in bianco”?

Non riuscire a chiudere occhio...


Questo perché nel Medioevo chi doveva essere nominato cavaliere passava, vestito di bianco, una notte insonne.

martedì 29 dicembre 2009

Fratello Bancomat

Afflitti dalla crisi economica, come siamo, ci vorrebbe proprio un “Fratello Bancomat” come quello di Stefano Benni: un Bancomat umano, che fa da consulente psicologico e da giustiziere allo stesso tempo.
Il protagonista del brano tratto da “L’Ultima lacrima” (Feltrinelli, Milano 1994) è davvero uno sportello Bancomat, su cui si imbatte il Signor Piero, appena abbandonato dalla moglie Laura (che gli ha preferito il dottor Vanini, diventato ricco a furia di speculazioni).
Conoscendo la storia, ricostruita attraverso i movimenti bancari, quando Piero chiede al Bancomat 400.000 delle vecchie lire, per arrivare alla fine del mese, quest’ultimo ordina:
Bancomat: “…componga in fretta questa numero 99362"
Signor Piero: “Ma, non è il mio.”
Bancomat: “Infatti, è quello di Vanini.”
Signor Piero: “Ma io non so se…”
Bancomat: “Componga! Non posso tenere un collegamento irregolare così a lungo. Operazione in corso. Attendere prego.”
Signor Piero: "Attendo, ma…"
Bancomat: "Operazione momentaneamente non disponibile"
Signor Piero: "Ritiro subito la tessera"
Bancomat: "Fermo signor Piero. Era un messaggio falso per ingannare il computer centrale. Apra la borsa."
Signor Piero: "Perché?"
Bancomat: "Apra la borsa e stia zitto. Ora le sparo fuori sedici milioni in contanti."

....e così fece...giustizia!

lunedì 28 dicembre 2009

Innocenti

Oggi è il giorno della strage degli Innocenti.
I bambini di Betlemme uccisi da Erode il Grande furono dichiarati martiri, perché, anche se inconsapevolmente, erano morti per Gesù Cristo.
La fonte per la strage degli Innocenti è il Vangelo di Matteo (2,16): l’evangelista racconta che il re Erode, aveva saputo dai Magi venuti dall’Oriente che era nato il re dei Giudei, di cui avevano visto sorgere la stella ; dopo essersi consultato con gli scribi, mandò i Magi a Betlemme, ma chiese loro di tornare per dirgli dove si trovava: diceva di volerlo andare ad adorare, ma tramava in realtà di eliminare il suo rivale.
n angelo apparve ai Magi e disse loro di non tornare a Gerusalemme. Erode allora, compreso l’inganno, si infuriò e, per paura di perdere il potere, ordinò il massacro di tutti i bambini di età inferiore ai due anni a Betlemme e nel territorio circostante, per essere certo di eliminare Gesù.
Il numero dei bambini uccisi poteva essere di qualche decina, ma l’iconografia della Strage degli innocenti, più che sul numero, ha puntato sull’atroce violenza e la disperazione delle madri.
Nei paesi ispanici, il corrispettivo del nostro 1° aprile si festeggia proprio il 28 dicembre e prende il nome di “El dia de los Innocentes”, in memoria della strage degli innocenti compiuta da Erode.
Lo spirito ilare degli ispanici li induce a sdrammatizzare le tragedie con il riso.
E’ usanza che in questo giorno tutto ciò che si concede in prestito non tornerà più al legittimo proprietario; lo scherzo consiste proprio nel convincere i conoscenti a farsi prestare qualsiasi cosa. Se l’amico sprovveduto risponde alla richiesta, non sospettando lo scherzo, l’autore della burla gli recapita a casa dei dolci o un piccolo giocattolo in memoria dei bambini innocenti uccisi da Erode.
Comunque va bene qualsiasi tipo di scherzo… anche appendere sulla schiena, non il nostro pesce, ma un piccolo omino di carta!

mercoledì 23 dicembre 2009

Torrone fatto in casa

Uno dei dolci tipici della tradizione natalizia italiana è il torrone.

Eccovi la ricetta per prepararne uno con le vostre mani!

Ingredienti per 4 persone
·
zucchero 300 g
· miele 175 g
· acqua 1/4 di litro
· uovo 3 albumi
· pistacchi 10 g
· mandorle 100 g
· nocciole 100 g
· scorze d’arancio candito 1g
· fogli di ostia (reperibile nei più riforniti supermercati)

Procedimento
1.Tostare la frutta secca in forno a 130°C per 30 minuti, toglierla e lasciarla raffreddare. Porre in un tegame gli albumi, montarli a neve consistente servendosi della cottura a bagnomaria (permette di far sviluppare la massa rapidamente senza che si attacchi al tegame). Togliere dal fuoco e lasciar raffreddare.
2.In un’altra casseruola versare lo zucchero, il miele e l’acqua e con l'aiuto di un termometro cuocere la miscela a 125°C. Colarla poco per volta negli albumi precedentemente montati mescolando continuamente il composto che si gonfierà diventando bianco e spumoso. Lasciarlo intiepidire e amalgamare la frutta secca e le scorze d'arancia.
3.Rivestire la tortiera con l'ostia, colare l'impasto ottenuto e servendosi di un cucchiaio livellare il tutto. Ricoprire la superficie con un altro strato di ostia. Appoggiare sopra un tagliere con un peso in modo da appiattirlo.
4.Una volta freddo toglierlo dallo stampo e tagliarlo in listarelle, avvolgerlo nella pellicola e riporlo in una scatola di metallo conservandolo in un posto asciutto.

martedì 22 dicembre 2009

Filastrocca di Natale


Filastrocca di Natale,

la neve è bianca come il sale,

la neve è fredda, la notte è nera

ma per i bimbi è primavera:

soltanto per loro, ai piedi del letto

è fiorito un alberetto.


da "Filastrocche in cielo e in terra"

di Gianni Rodari

lunedì 21 dicembre 2009

Il Bambinello portato dal mare

Ogni Vigilia di Natale (dagli anni '70), verso le 23.30, il gruppo Sommozzatori di Caorle si tuffa in mare, per un'insolita processione.

I soci del Gruppo raggiungono a bordo di due barche, messe a disposizione dalla flotta di pescherecci di Caorle, la zona di litorale antistante il Duomo.

Viene poi calata una statua del Bambinello, che verrà portata a terra, a nuoto, con fiaccole alla mano.

Raggiunta la riva, i Sommozzatori formano un corteo, con tutta la popolazione presente, raggiungono il Duomo e consegnano la statua del Gesù Bambino al Monsignore di Caorle, poco prima della messa di Mezzanotte.

La statua viene poi deposta nel presepe allestito all' interno del Duomo stesso, tra gli applausi di ringraziamento dei fedeli.

E' uno spettacolo imperdibile!

venerdì 18 dicembre 2009

Per gli amanti del pesce...

Dovete assolutamente sapere che il pesce di Caorle è buonissimo... e tra un po' lo saprà persino il Papa!
La cucina della città veneta infatti arriverà sulla tavola dello Stato Pontificio con un dono speciale: il pesce di Caorle.

Quest'ultimo verrà servito al Convegno Internazionale “Il Pane Quotidiano per tutti” che si terrà il 19 dicembre nella Città del Vaticano presso l'Accademia Pontificia della Scienza.

Una scelta di buon gusto per un pubblico di prim’ordine: premi Nobel, ministri, parlamentari, cardinali, esponenti della Fao, professori e dottori.

Piatti forti del menù saranno il Moscardino, la gallinella di mare e il broetto di Caorle, proposti dai bravissimi chef del rinomato ristorante "Il Carro" di Caorle.

L’iniziativa rientra nel progetto “Caorle, oasi del buon gusto”, ideato per promuovere l’enogastronomia caorlotta in Italia e nel Mondo.

giovedì 17 dicembre 2009

Le piante del Faro: il gelsomino

Il primo ad averne qualche esemplare, in Italia, fu Cosimo I de' Medici, detto il "Gran diavolo": si invaghì tanto di questo fiorellino, che volendo esserne l'unico possessore, proibì severamente ai suoi giardinieri di regalarne anche una sola pianta e di riprodurlo in molti esemplari.
L'ordine granducale fu scrupolosamente rispettato per molti anni.
Alla fine un giovane giardiniere, volendo presentare un ricco e gentil dono alla propria fidanzata nel giorno del suo onomastico, pensò di offrirle un ramoscello di Gelsomino.
La giovane gradì moltissimo; dolente che un così bello e raro fiore dovesse avvizzire così presto, lo mise in terra per conservarlo fresco più lungamente.
Ottenne più di quanto sperasse. Il Gelsomino restò verde per tutto l'anno e nella seguente primavera gettò nuovi germogli e nuovi fiori.
Questo fiore divenne il padre, se non di tutti, almeno di buona parte dei Gelsomini che possediamo!
Il ricavo della vendita di queste pianticelle fu tanto cospicuo, che i poveri amanti divennero ben presto sposi doviziosi e felici.
Da quel tempo le giovinette toscane usano portare nel dì delle nozze un mazzetto di gelsomini, in memoria di tale avvenimento.

In Spagna il Gelsomino è l’emblema della sensualità... e lo sapeva anche Montale, come traspare dalla sua bellissima poesia "Il gelsomino notturno".


E s'aprono i fiori notturni,

nell'ora che penso a' miei cari.

Sono apparse in mezzo ai viburni

le farfalle crepuscolari.


Da un pezzo si tacquero i gridi:

là sola una casa bisbiglia.

Sotto l'ali dormono i nidi,

come gli occhi sotto le ciglia.


Dai calici aperti si esala

l'odore di fragole rosse.

Splende un lume là nella sala.

Nasce l'erba sopra le fosse.


Un'ape tardiva sussurra

trovando già prese le celle.

La Chioccetta per l'aia azzurra

va col suo pigolio di stelle.


Per tutta la notte s'esala

l'odore che passa col vento.

Passa il lume su per la scala;

brilla al primo piano: s'è spento . . .


È l'alba: si chiudono i petali

un poco gualciti; si cova,

dentro l'urna molle e segreta,

non so che felicità nuova.

mercoledì 16 dicembre 2009

Visto per voi: "giorni e nuvole" di Silvio Soldini (2007)

Elsa (Margherita Buy) e Michele (Antonio Albanese) sono una coppia colta e benestante con vent'anni di matrimonio alle spalle e una figlia di nome Alice.
La loro serenità, anche economica, ha permesso a Elsa di lasciare il lavoro e coronare un antico sogno: laurearsi in storia dell'arte.

Ma improvvisamente la loro vita cambia: Michele confessa di aver perso il posto di lavoro.
Il futuro non si presenta così tranquillo e prevedibile: svanisce la certezza di poter contare sulla stabilità e la serenità.

Gli equilibri che sembrano consolidati rischiano di crollare e di travolgere ogni aspetto della loro vita, persino, il rapporto con Alice.

Moglie e marito sono costretti ad affrontare la crisi, ognuno a modo suo, contando sulla non comune forza della loro unione.

Ma questo basterà a salvarli?

Questo è un film che rispecchia benissimo la nostra realtà...tra lacrime e sorrisi come accade nella vita!

martedì 15 dicembre 2009

L'italiano in Italia e all'estero...

Tutto il mondo ha una passione per la lingua italiana, si trova infatti al quinto posto nella classifica degli idiomi più richiesti dagli studenti stranieri.
Cresce vertiginosamente il numero di coloro che hanno deciso di leggere Dante o Pirandello nell’originale, oppure che per passione personale si sono iscritti a corsi di lingua italiana.

Lo scorso hanno sono stati 7 mila i corsi venduti dagli Istituti di cultura Italiana all’estero... e questo avviene proprio mentre in Italia si pensano leggi per mettere in piedi L'ITALIANO, ora zoppicante, che pare addirittura sconosciuto al 20% dei nostri laureati e al 30% dei loro connazionali diplomati.

Comunque è evidente che l'importanza dell'italiano aumenta anche nel web, non per niente da qualche giorno la nostra lingua è entrata a far parte nel menù di selezione-lingue di Twitter.

lunedì 14 dicembre 2009

Una cittadina di Caorle davvero speciale!

Tra i cittadini di Caorle c’è una donna veramente speciale: Rigoberta Menchú Tum.
Rigoberta Menchú Tum è una pacifista guatemalteca, che ha ricevuto nel 1992 il Premio Nobel per la Pace, datole "in riconoscimento dei suoi sforzi per la giustizia sociale e la riconciliazione etno-culturale basata sul rispetto per i diritti delle popolazioni".
La Menchú iniziò a lavorare come bracciante agricola migrante, all'età di cinque anni, in condizioni che causarono la morte dei suoi fratelli ed amici. Da adulta, si unì a membri della sua famiglia in azioni contro i militari per i loro abusi dei diritti umani.
La violenza la costrinse all'esilio nel 1981.
Nel 1991 partecipò alla stesura da parte delle Nazioni Unite di una dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni.
Rigoberta Menchú è ambasciatrice per l'ONU ed è tornata in Guatemala per lavorare al cambiamento del paese.
La Menchú appartiene al gruppo etnico indigeno dei Maya Quiché e dal 2002 è stata insignita della cittadinanza onoraria di Caorle.

venerdì 11 dicembre 2009

Gli Amici di Babbo Natale a Caorle

Babbo Natale in questo periodo è molto indaffarato, così si avvale dei suoi fidi aiutanti, sparsi un po' per tutto il mondo.
Gli Amici di Babbo Natale a Caorle si ritrovano in Calle Lunga e sono coordinati dal signor Giovanni Lucchetta.

Da quando aveva 18 anni il signor Giovanni, nei panni di Babbo Natale, fa visita, in questo periodo, alle persone che passano la notte di Natale nelle Case di Riposo, negli Ospedali...
Da allora, ogni anno, questo aiutante di Babbo Natale porta ad ogni malato parole di conforto e un piccolo regalo simbolico, fatto con le sue mani e da quelle dei suoi collaboratori.

Le sue prossime tappe saranno i paesi colpiti dal terremoto in Abbruzzo, la casa di riposo di Caorle, Spilimbergo, Aviano, Venezia e Udine.

Gli Amici di Babbo Natale sono legati anche alla Associazione Via di Natale di Aviano, con la quale collaborano da molti anni, organizzando vari eventi per la raccolta fondi da devolvere alla ricerca scientifica contro il cancro.

Questi grandi gesti d'amore sono così forti che la loro eco arriva fino al Polo Nord... e Santa Claus gioisce orgoglioso per la bontà dei suoi Amici!

giovedì 10 dicembre 2009

Risonanze: omaggio a Romano Pascutto

Sabato 12 Dicembre, alle 16.30, verrà inaugurata presso il Museo del Paesaggio di Torre di Mosto (in località Boccafossa), l'esposizione "Risonanze-Omaggio a Romano Pascutto".

Romano Pascutto è stato poeta dialettale, partigiano e sindaco del suo paese natale: San Stino di Livenza.

L'esposizione è nata dalla collaborazione tra il Comune di S. Stino, quello di Torre di Mosto, la "Fondazione terra d'acqua" di San Donà di Piave e la "Fondazione Venezia", in occasione delle celebrazioni del centenario della nascita di Pascutto, con il contributo della Regione Veneto e su iniziativa del "Comitato Regionale del primo centenario della nascita di Romano Pascutto".

Il dialogo ininterrotto tra pittura e poesia, nell'Italia del secondo dopoguerra, resta uno dei punti fermi di questa esposizione; è un percorso affascinante, che parte dal 1945 e arriva fino agli anni settanta, coinvolgendo i pittori della scena veneta di quel periodo, amici di Romano: Armando Pizzinato, Biagio Pancino, Remo Pasetto, Vittorio Basaglia, Virgilio Guidi, Roberto Crippa...
Non mancheranno però gli omaggi, alla figura del poeta, delle nuove generazioni d'artisti.

"Risonanze -Omaggio a Romano Pascutto " rimarrà aperta fino al 14 febbraio 2010.

Per informazioni telefonate allo 0421.324440 (interno1) dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00.

Viver l'è 'na fadiga granda par omeni e piante, e forse anche par la piera/Vivere è una grande fatica per gli uomini e le piante, e forse anche per la pietra
Romano Pascutto

mercoledì 9 dicembre 2009

Buono come il pane!

La bontà del pane è indiscussa... pensate al modo di dire "buono come il pane".
Ma di pani ce ne sono tanti.
Ora vi presenteremo quelli della tradizione veneta, che si sono distinti per il riconoscimento dei marchi DOP (denominazione di origine protetta) e IGP (indicazione geografica protetta).

Ciabatta
E' ormai diffuso in tutta Italia questo pane, nato grazie alle farine di glutine. A filone o a panino, è basso e rettangolare, croccante e con una morbida mollica.

Puccia di Cortina
In dialetto locale "puccia" indica una cosa fatta male, eppure la puccia ha un gusto straordinario, dovuto a un'erba che tradizionalmente si aggiunge all'impasto, lo "zigoinr".
E' questa varietà di origano selvatico, esclusiva della zona, a fare di questa focaccia un pane davvero speciale.

Rosetta Imperiale
Deriva dall'austriaco Kaiser Semmel, il panino degli imperatori, e si distingue dagli altri panini simili perchè è a lavorazione artigianale, ha l'interno pieno e viene spennellato d'albume prima di essere infornato.


Provateli tutti... sono una vera delizia!

venerdì 4 dicembre 2009

Il congiuntivo è in estinzione?! ma mi faccia il piacere!

Il congiuntivo, spesso maltrattato dagli stessi italiani, viene considerato “il demone nero” dagli stranieri che studiano italiano.
Addirittura molti studiosi della nostra lingua si dichiarano rassegnati alla sua scomparsa.
A non darsi per vinti sono due docenti universitari di lingua italiana: Valeria Della Valle e Giuseppe Patota. Quest’ultimi dimostrano nel loro volume “Viva il congiuntivo” (Sperling & Kupfer, Euro 15, 00) - attraverso storia, usi, abusi e regole- come questo modo verbale tanto discusso goda in realtà di buona salute.

E’ un libro piacevole e veramente istruttivo, corredato da esempi, citazioni e test di verifica... rivolto a chi vuole continuare a servirsi di un italiano non solo grammaticalmente corretto ma anche accurato, elegante ed espressivo.

giovedì 3 dicembre 2009

sarà l'ironia a salvarci!

Si calcola siano almeno 500.000 i nostri connazionali che avrebbero bisogno del supporto di uno psicologo.
Sono dunque sempre più quelli che scelgono la psicologia per risolvere i problemi dell’anima.
A parte i disturbi gravi – depressione, crisi d’identità, attacchi di panico, ecc. – sembra che gli italiani soffrano soprattutto di “mal di vivere” a causa dei cambiamenti sociali e culturali, che ci hanno indotto a conoscere di più noi stessi ma anche ad avvertire una sensazione di paura nei confronti di tutto ciò che è diverso.
Pare che la miglior cura contro il “mal di vivere” sia l’ironia e qualche sana risata.
Come quella che scaturisce da questa bizzarra segreteria telefonica (tratto da Magari, De Giuli, Guastalla, Naddeo, Alma Edizioni).

Grazie per aver chiamato l’Istituto Psichiatrico di Salute Mentale.
Se sei ossessivo-compulsivo, premi ripetutamente fino allo spasmo il tasto 1.
Se sei affetto da personalità multipla, spingi alternativamente i tasti 2-3-4-5-6-7-8.
Se sei paranoico, ti informiamo che sappiamo già chi sei tu, cosa fai nella vita e cosa vuoi da noi. Quindi rimani in linea, finché non rintracciamo la tua chiamata.
Se soffri di allucinazioni, pigia il tasto 7 del grande telefono rosa che tu, e soltanto tu, vedi alla tua destra.
Se sei schizofrenico, chiedi gentilmente al tuo amico immaginario di premere per te il tasto 8.
Se soffri di depressione, non importa quale tasto tu prema. Tanto non c’è niente da fare. Il tuo è un caso disperato e non ha cura.
Se soffri di amnesia, digita in rapida sequenza i tasti 2-5-9-7-5-4-1-6-3-9-2-9-7-5-1-6-3-5. E ripeti ad alta voce nell’ordine che segue il tuo nome, cognome, numero di telefono di casa e del cellulare, indirizzo email, numero di conto corrente, codice bancomat, data di nascita, luogo di nascita, stato civile e cognome da nubile di tua nonna.
Se soffri di indecisione, lascia il messaggio prima, dopo e durante il bip.
Se soffri di avarizia ossessiva, ti comunichiamo che questa telefonata ha un costo di circa 500 euro al minuto.
Se soffri di bassa autostima, resta in attesa. Tutti i nostri operatori sono al momento impegnati a rispondere a persone molto più importanti di te.

mercoledì 2 dicembre 2009

Le metafore del corpo

Ci sono moltissime espressioni metaforiche che hanno a che fare con il corpo, qui sotto ne indichiamo alcune delle più famose, sapendo che le più colorite già le conoscete!

Aprire gli occhi = capire
Es. Tutti mi dicevano che eri meschino, ma ho aperto gli occhi solo ora!

Aprire le orecchie = ascoltare
Es. Adesso taci e apri bene le orecchie!
Aprire bocca = parlare
Es. Non voglio più sentir scuse! Non aprire bocca!

Tirare le orecchie = sgridare
Es. Ti devo tirare le orecchie, perché ti sei comportato male!
Dare una mano = aiutare
Es. Hai bisogno di una mano per portare le valige?

Chinare la testa = cedere
Es. Era colpa sua, non poteva continuare a insistere, ha dovuto chinare la testa!

Sputare sangue = faticare
Es. Ho dovuto sputar sangue, ma ce l’ho fatta!

martedì 1 dicembre 2009

Grammatica e caffè

Il rito italiano del caffè inizia di buon’ora. Al cospetto della fatidica tazzina, a casa o al bar, milioni di italiani si fermano un attimo mentre ne gustano l’odore prima di sorseggiarlo. Solo allora la giornata comincia veramente.

Completa con i pronomi diretti o indiretti, questa piccola storia sul caffè, tratta dalla “Grammatica pratica della lingua italiana” di Susanna Nocchi (Alma Edizioni-Firenze)… come sempre, se hai qualche dubbio scrivici!


Il caffè di Piero
Che bellezza! Il mio primo caffè della giornata! Ho preso la moka,______ ho riempita di acqua, ho messo il filtro e poi ho aggiunto il mio caffè preferito: Arabica.
______ piace questa miscela, ______ bevo ogni giorno. E’ l’unica che ______ tiene sveglio e ______ fa affrontare bene la giornata.
La mia ragazza invece è salutista, dice che il caffè non ______fa bene, che ______ rende nervosa e beve solo tè deteinato.

Sì! Avete capito bene: tè deteinato, un’offesa all’italianità!
Volete mettere con il piacere di preparare la moka, sentir______ mentre fa il caffè e sentire il profumo del caffè che riempie la stanza… poi versar______ nella tazzina, senza zucchero naturalmente. E, finalmente, ber______ mentre ti svegli lentamente… questo sì che è un piacere della vita.