Marc, giovane pianista, assiste all'assassinio di una parapsicologa ma non riesce a vedere il volto dell'omicida. Mentre indaga aiutato da una bella giornalista, le persone con cui viene in contatto cominciano ad essere assassinate una dopo l’altra. La verità è insospettabile.
Apice stilistico e creativo di Dario Argento, segna la linea di confine tra l’iniziale fase thriller e quella più marcatamente horror che sarebbe seguita. E difatti il film è pervaso da elementi di entrambi i generi, che riesce a nobilitare grazie alla vena particolarmente ispirata del regista in quel periodo. L’ottimo cast tiene su una trama non del tutto chiara ma infarcita da alcune tra le trovate più genuinamente spaventose del cinema di suspance moderno.
Menzione indispensabile per la colonna sonora dei Goblin, da brivido.