martedì 26 gennaio 2010

Domani è il 27 gennaio: giorno della memoria

Nel 2001 è stato istituito, dalla Repubblica Italiana, il “giorno della memoria”, in ricordo delle persecuzioni e dello sterminio del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
E’ stata simbolicamente scelta come data atta alla celebrazione il 27 gennaio: giorno in cui, nel 1945, vennero abbattuti i cancelli del lager più tristemente famoso al mondo, Auschwitz.
Anche in Italia c’erano campi di detenzione di polizia, attivi durante l’occupazione nazista fra il settembre 1943 e la primavera 1945: due a Bolzano, a Fossoli, presso Carpi, nel Modenese e la vicina Risiera di San Sabba a Trieste.
Quest’ultimo lager, ricavato da uno stabilimento per la raffinazione del riso nel rione periferico di San Sabba a Trieste, fu destinato ai detenuti politici ed ebrei. Pur rimanendo di dimensioni limitate rispetto ai campi di concentramento e sterminio dell’Europa orientale, la Risiera aveva però una tragica peculiarità: era l’unico campo dell’Europa occidentale provvisto di forno crematorio, per cui non svolgeva solo un ruolo di smistamento per le deportazioni negli altri campi, ma anche quello di uccisione su larga a scala dei prigionieri.
Le vittime della Risiera, secondo calcoli approssimativi, furono oltre 5.000, mentre 20.000 furono le persone rastrellate, imprigionate e deportate. Al numero delle vittime fucilate o asfissiate con i gas di scarico degli autocarri e bruciate, vanno aggiunti i 7.000 fra vecchi, donne e bambini morti di stenti in prigionia. Ogni notte, una barca con soldati delle SS a bordo lasciava il litorale triestino nei pressi della Risiera per scaricare in mare sacchi contenenti le ceneri e i resti dei detenuti passati quel giorno nel forno.
Dal 1965 la Risiera, dopo essere stata utilizzata nel dopoguerra come campo profughi, è stata dichiarata museo nazionale.
San Sabba è anche un sacrario, perché dal 1975 conserva le ceneri delle vittime ritrovate subito dopo la Liberazione e che per trent’anni erano state custodite nel Museo lapidario di San Giusto.
Il museo è stato realizzato nel 1975 su progetto dell’architetto Romano Boico; la cella della morte è stata lasciata intatta.

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