Questo modo di dire deriva da un episodio storico avvenuto in un periodo di grandi scontri fra Chiesa e Impero.
Nel gennaio del 1077, Matilde, marchesa di Toscana, donna energica e diplomatica, ospitava il papa Gregorio VII nel suo castello di Canossa (sull’Appennino Emiliano).
L’imperatore Enrico IV, che era stato scomunicato per aver sostenuto che il suo potere era anche spirituale, attraversò le Alpi e giunse fin lì per farsi perdonare dal papa. Attese tre giorni fuori dal castello, nel freddo inverno, prima di essere ammesso. Ottenne quindi la remissione della scomunica e giurò fedeltà al papa.
Da quel momento la frase “andare a Canossa” indicò un’azione, un atto di pentimento e di sottomissione.
giovedì 14 gennaio 2010
...andare a Canossa
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