Il suo nome è associato all'introduzione del metodo scientifico (detto spesso metodo galileiano) e anche al perfezionamento del telescopio, che gli permise importanti osservazioni astronomiche.
Di primaria importanza fu il suo ruolo nella rivoluzione astronomica e il suo sostegno al sistema eliocentrico e alle teorie copernicane. Accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture, Galileo fu per questo condannato come eretico dalla Chiesa cattolica e costretto, il 22 giugno 1633, all'abiura delle sue concezioni astronomiche, nonché a trascorrere il resto della sua vita in isolamento.
Uno dei periodi più "liberi", Galileo lo visse proprio in Veneto, a Padova, dove lavorò in ambito universitario dal 1592-1610.
Sono ancora numerose le tracce del passaggio di questo grande uomo nella nostra regione, soprattutto nell'apertura mentale e nella curiosità tipica della sua gente.
« La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto. »
(Galileo Galilei, Il Saggiatore, Cap. VI)
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