venerdì 30 ottobre 2009

Da Samhain a Halloween

Le origini della festa di Halloween vanno ricercate ai tempi dei Celti nelle isole britanniche. La fine dell’estate, in gaelico “Samhain”, era festeggiata dai Celti la notte del 31 ottobre, notte che rappresentava la fine dell’anno.
In Italia vi sono stati numerosi insediamenti celtici.

Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia e Marche sono state colonizzate da queste popolazioni di grande cultura.

Nell’anno 835 Papa Gregorio Magno spostò la festa di Ognissanti dal 13 maggio al primo novembre, per far perdere significato ai riti legati alla festa pagana di Samhain.

Il termine Halloween deriva dalla forma contratta di All Hallow’eve la vigilia di Tutti i Santi.
Nel 998 fu istituita la stretta associazione di questa festa con la commemorazione dei defunti, celebrata il giorno successivo, in cui si pensava che i morti entrassero in comunicazione con i vivi.
L’usanza celtica di organizzare sontuosi banchetti e di lasciare i resti del cibo nelle mense durante la notte, affinché gli spiriti dei defunti potessero banchettare dopo i vivi, è tuttora attuale in molti paesi nelle campagne italiane.
Dalla notte dei tempi a Caorle, per esempio, il giorno dei morti deve essere assolutamente santificato, perché c’è un proverbio in dialetto del luogo che dice “no pol aver ben chi no rispeta i morti e la so giornata” (non può aver del bene chi non rispetta i morti e la loro giornata).
Nella notte dei morti chi pescava veniva spaventato da rumori e da lamenti di “anime in pena” che si muovevano nei canneti. In quella notte chi andava a caccia non riusciva a trovare gli uccelli feriti...

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