venerdì 21 agosto 2009

Nick e Bart… che storia!

C’è stato un tempo in cui anche gli Italiani erano obbligati a emigrare, e c’è stato “uno spazio” in cui i paesi ospitanti non erano benevoli con gli emigrati Italiani: l’America della seconda metà degli anni 20.
A memoria di ciò ricordiamo il caso Sacco e Vanzetti.
Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, emigrati in USA, in cerca di fortuna, a causa della loro origine italiana e della loro fede anarchica, furono uccisi, seppur innocenti, sulla sedia elettrica il 23 Agosto 1923 a Charlestown, dopo 7 anni di prigionia.
Avevano 36 e39 anni.
Gli fu imputato l’omicidio di un contabile e di una guardia del calzaturificio «Slater and Morrill», solo perché scomodi dissidenti… nulla valse la confessione del detenuto portoricano Celestino Madeiros, che scagionava i due.
La loro esecuzione doveva mostrare a tutti la nuova linea politica contro gli avversari del governo.
Il giudice che li processò, Webster Thayer, li definì senza mezzi termini “bastardi anarchici”.

Solo cinquant’anni dopo, nel 1977 Michael Dukakis, governatore dello Stato del Massachusetts, riconobbe ufficialmente gli errori commessi nel processo e riabilitò completamente la memoria di Sacco e Vanzetti.

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