Al di là di ogni polemica sul rinomato premio letterario “Strega”, la vittoria di “Stabat mater” (Einaudi, euro 17, pp.136) del Veneziano Tiziano Scarpa è meritatissima.
Il romanzo è il diario di Cecilia, un’orfana adolescente, in una settecentesca Venezia, delineata, mai apertamente dichiarata.
La giovane si rivolge alla madre mai conosciuta, dialoga con la Morte, conosce il mondo esterno solo “per sentito dire”.
La sua cupa visione dell’esistenza diverrà vita, quando il destino la metterà di fronte a un sinestetico, quanto provocatore maestro di musica: Antonio Vivaldi… non è una storia d’amore, piuttosto è un romanzo di ribellione, dal quale si evince che ogni momento della nostra vita è quello giusto per cambiare, per crescere, per ricominciare!
La prosa è così cristallina e nel contempo vorticosa che risulta impossibile smettere di leggere.
“Stabat mater” un piccolo (solo per dimensioni) capolavoro da leggere tutto d’un fiato!
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