Uno dei più avvincenti gialli della storia dell’arte è sempre stata la ricerca della perduta Battaglia di Anghiari di Leonardo Da Vinci.
Nel 1503 Leonardo ricevette l’incarico di raffigurare la battaglia su una delle pareti del Salone del Gran Consiglio di Palazzo Vecchio, la sede del governo fiorentino.
A metà del secolo, però, con il ritorno dei Medici a Firenze venne deciso di far rimodernare il salone a Giorgio Vasari, che realizzò sei nuovi affreschi sulle pareti est e ovest della sala. Da allora si è sempre ritenuto che la Battaglia di Anghiari di Leonardo fosse stata distrutta.
Ma l'ingegner Maurizio Seracini (docente dell’università di San Diego e fondatore del Center of Interdisciplinary Science for Art, Architecture and Archaeology della University of California) si è appassionato a un piccolo stendardo che recita “chi cerca trova” dipinto in un angolo della parete del Vasari e si è chiesto se non fosse quello un indizio messo dal Vasari stesso per aiutare i posteri nel recupero dell’opera leonardesca.
Proprio in questi giorni, grazie ad una sonda ad altissima tecnologia, munita di telecamera, si è entrati in un'intercapedine del muro attraverso sei minuscoli fori e qui si sono raccolti dati dal valore inestimabile.
Vasari probabilmente, infatti, costruì una sorta di parete sopra l'opera di Leonardo, dipingendoci sopra la Battaglia di Marciano e lasciando così intatta "La Battaglia di Anghieri". L’intercapedine registrata dalle sonde, infatti, non è presente in nessun altro punto del Salone.
Aspettiamo, trepidanti, nuove notizie sul caso!
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