Ma c'è anche - fuori concorso - un'altra pellicola tricolore. Ed è una di quelle destinate a far discutere: si tratta di "Draquila", il documentario di Sabina Guzzanti sul terremoto abruzzese, su Berlusconi e sugli scandali legati alla ricostruzione.
In competizione - a contendere a Luchetti la Palma d'oro e gli altri premi - grandi autori internazionali come Abbas Kiarostami (Copie conformè), Takeshi Kitano (Outragè), Bertrand Tavernier (La princesse de Montpensier), Alejandro Gonzalez Inarritu (Biutiful). Fuori concorso ci sono Woody Allen (You will meet a tall dark stranger), Stephen Frears (Tamara Drew) e Oliver Stone (Wall street 2: Money Never sleeps).
Il Festival di Cannes parla italiano anche nella composizione della giuria presieduta da Tim Burton: del piccolo gruppo fanno parte Giovanna Mezzogiorno e Alberto Barbera, direttore del Museo nazionale del cinema di Torino.
Quanto a "La nostra vita", il film segna il ritorno alla regia di Luchetti dopo il successo di "Mio fratello è figlio unico", sempre con Germano protagonista: stavolta la storia è quella di un operaio della periferia romana alle prese con un lutto e con la spirale dei soldi facili.
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