Gli Italiani, si sa, vanno pazzi per il calcio: quasi tutti hanno una squadra del cuore e seguono il campionato con passione... Persino la letteratura ha cantato odi al nostro sport nazionale.
Una delle poesie più belle che gli siano state dedicate, del poeta triestino Umberto Saba, è GOAL, che "filma"tutte le emozioni di una partita a 360 gradi.
Il portiere caduto alla difesa
ultima vana, contro terra cela
la faccia, a non veder l'amara luce.
Il compagno in ginocchio che l'induce,
con parole e con mano, a rilevarsi,
scopre pieni di lacrime i suoi occhi.
La folla - unita ebbrezza - par trabocchi
nel campo. Intorno al vincitore stanno,
al suo collo si gettano i fratelli.
Pochi momenti come questo belli,
a quanti l'odio consuma e l'amore,
è dato, sotto il cielo, di vedere.
Presso la rete inviolata il portiere
- l'altro - è rimasto. Ma non la sua anima,
con la persona vi è rimasto sola.
La sua gioia si fa una capriola,
si fa baci che manda di lontano.
Della festa - egli dice - anch'io son parte.
Umberto Saba
lunedì 2 maggio 2011
verso la fine del campionato un'ode al calcio
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