lunedì 19 maggio 2014

23 al 25 maggio: Flussidiversi, il non Festival di Poesia e Poeti , a Caorle


La Poesia non cerca seguaci...cerca amanti”. La celebre frase di Federico Garcia Lorca si intona perfettamente all'edizione 2014, la settima, di Flussidiversi, il non Festival di Poesia e Poeti che dal 23 al 25 maggio popolerà calli e piazzette dell’antico centro marinaro di Caorle, nella Laguna Veneta.
Uno dei momenti più “poetici” sarà la fecondazione poetica del cielo, attraverso versi innalzati nella notte caorlotta da centinaia di lanterne cinesi accese da bambini e poeti.
La Crociera della Poesia quest’anno raggiungerà, per un omaggio a Biagio Marin, la Laguna di Grado attraversando i luoghi più amati da Hemingway.
L'ospite d'onore sarà Paul Polansky, poeta e scrittore statunitense di origine ceka, uomo impegnato nella difesa dei diritti delle minoranze e di quelle rom in particolare.

lunedì 12 maggio 2014

Ecco a Voi i racconti che hanno vinto la quarta edizione del concorso letterario "Un dito nell'occhio" dal titolo "Souvenir d'Italie"



LA STORIA DI UNA GONDOLA
Sono sullo scaffale, immobile, quasi invisibile. Accanto a me ci sono vari libri,vasi e figurine,che proprio come me raccolgono la polvere,stanno in silenzio.Sì,non parliamo,tante cose le teniamo per noi stessi e molte di più abbiamo da dire. Forse,per voi,siamo solamente un pezzo da decorazione che si adatta ad un enorme mosaico,ma noi siamo più di tutto questo,ci dovete solamente osservare con attenzione ed ascoltarci con pazienza.Ho trascorso tanto tempo lungo la sinuosa superficie dell’acqua di Venezia,dai giorni oscuri quando regnava la peste,fino ad oggi,quando si può incontrare la gente da tutte le parti del mondo,oggi quando la città ispira con la sua eternità e l’indescrivibile fascino.Da sempre la gente si fidava di me e mi sceglieva con l’intenzione che gli mostrassi Venezia dall'angolo più bello.Passando attraverso il centro della città assorbivano tutto il lusso dei palazzi nobili.Potevano godersi anche la bellezza della Chiesa di Santa Maria della Salute,la quale con la sua bianchezza ha dovuto gettare nell'oblio il dolore e la sofferenza,e tutti i ricordi sulla peste,sulla morte nera.Una innumerabilità di volte sono passata sotto il Ponte dei Sospiri,dove c’era la prigione dalla quale è riuscito a fuggire solamente il più famoso amante del mondo-Casanova.Ma quante coppie passavano sotto ogni ponte,baciandosi nella speranza di restare innamorati per sempre,proprio come la leggenda narra.Generalmente siamo di color nero,e spensierate navighiamo portando un grande numero di visitatori,amanti del passato e dell’arte,sognatori,vagabondi...I suoni della città, i quali sono passi dei curiosi visitatori e la musica dei vivaci cantanti,sono indescrivibili,irreali,e si mescolano con gli odori della città e trascinano tutto via,nell'infinità,nel mondo dell'amore e dell’immaginazione.E anche quando ero legata e galleggiavo,ho visto e sentito tutto quello che si nascondeva da me,che era lontano dall'acqua e che si svolgeva sul suolo.La gente,volendo conoscere lo spirito della città,si immergeva nel labirinto composto da strette,simili stradine in cerca delle silenziose,medioevali piazze.Durante queste passeggiate,poteva succedere che in qualche deserta strada sentissero,dalle mura di sasso,uno smorzato sussurrio,oppure delle quiete grida che si perdono nella lontananza portate via dal vento.Quelle erano le voci delle anime intrappolate,delle anime di quelli che hanno vissuto nei giorni peggiori,di quelli che hanno subito la brutalità e l’ingiustizia che la vita può portare,di quelli che se ne stavano in silenzio e adesso,proprio come me vogliono parlare e si vogliono liberare da tutte le pene,da tutto quello che era brutto,da tutto quello che hanno visto,ma non volevano ricordarsene,da tutto quello che hanno vissuto.Le passeggiate lungo le vie della città conducevano la gente dai ponti,attraverso i condotti,fino alle piccole piazze con degli strani pozzi e altissimi monumenti.Conducevano fino alle viste che lasciano senza fiato,fino alle regioni con delle serie di case eleganti decorate con le finestre di stile veneziano,oppure alle regioni delle case al di sopra “le strade acquose”,fino alle viste che si vedono solo una volta,si interpretano in un modo speciale,e restano incise nella memoria per sempre.Ho assistito a tanti Carnevali.Quello è un periodo dell’anno quando le persone si nascondono sotto le maschere,si dimenticano della realtà,e per un istante saltano fuori dalla stessa,hanno l’opportunità di essere quello che sono,essere allegri e di vivere la vita come mai prima.In quel tempo,nell'aria si distendono l’allegria,la gioia,l’amore,l’amicizia che si presentano attraverso la danza e la musica.I vestiti meravigliosi e pomposi si mescolano nella folla e lasciano l’impressione di un sogno,una favola,una storia inventata...un’immaginazione.Ma poi,le maschere si tolgono,i volti si svelano,tutto è come prima...La gente si prepara per partire,mette da parte i vestiti variopinti e si siede sul treno,del quale l’ultima fermata è la realtà.Il mondo che vedo...Non lo osservo solo con i miei occhi e non lo conosco solamente dalla mia esperienza,guardo anche con occhi altrui,vivo le storie dei causali passanti,e di quelli che trasporto,condivido i sentimenti con tutto quello che mi circonda ma non ha influenza su di me,ho vissuto per me stessa,ma anche attraverso gli altri.I minuti,i giorni,gli anni e i secoli si sostituivano e passavano al volo.Gli eventi si susseguivano e si annodavano,e i cambiamenti erano frequenti.La mia storia non sono solamente i monumenti medioevali,le strade strette,e le piazze di sasso,la mia storia sono anche le persone,il loro carattere,i dilemmi della vita,i dubbi...La mia storia è molto di più delle mura antiche.C’era sempre la felicità,non è possibile reggere in questo mondo crudele senza di lei,ma da sempre era limitata in un modo,e non ugualmente distribuita a tutti.L’amore era,in ogni epoca,quello che ci circondava,ci univa e che ricordava gli umani che sono capaci di amare,di sentire.La sincerità e l’amicizia erano,come adesso,rare,ma solide e sicure.Ecco,la felicità,l’amore,l’amicizia e la sincerità...e la sofferenza,il dolore,la tristezza,l’ingiustizia?Solo quanti affamati ed infelici bambini c’erano,quante persone tristi,delle quali,le lacrime scivolavano all'ingiù dai visi esausti,e poi cadevano dalle labbra screpolate sul mio suolo di legno,e nessuno lo ha notato,nessuno si è mai girato.Quelle lacrime erano piene di dolore,gridavano e desideravano avidamente quel poco di felicità che molti avevano,ma tenevano per sé.A loro anche la più piccola parte della serenità e dell’attenzione che tanti avevano,poteva ridargli quello che la vita ha brutalmente preso.Ed eccomi,sullo scaffale,immobile,quasi invisibile.Accanto a me ci sono vari libri,vasi e simpatiche figurine,che proprio come me,raccolgono la polvere,stanno in silenzio...Sì,stiamo in silenzio!E vedete quante cose io tengo in me,quante cose ho visto,sentito...Per voi,siamo solamente un pezzo da decorazione che si adatta ad un enorme mosaico,ma io so che siamo più di tutto questo,noi siamo una ricca tesoreria della storia mondiale,ci dovete solamente osservare con attenzione ed ascoltarci con pazienza.Ma no...tutti ci prendono e ci mettono su una pianura di legno.
Ma io griderò,lascerò la mia voce,perché voglio che tutti quelli che mi toccano,oppure mi sfiorano con uno sguardo,sappiano che ho viaggiato lungo Venezia.Voglio che sappiano che la superficie dell’acqua ha un potere per trascinare tutti in un misterioso,indescrivibile passato che così forte attira la gente da tutto il mondo,e che loro sono quelli che con me,possono visitare la città fermata nel tempo.
Ivana Novokmet,Valjevo,Serbia

LA RASPA DIAMANTATA

Attraversando la città di Carrara in Toscana, si sente la salita verso la base della montagna. Appena fuori dalla città, noi ci troviamo a guidare per le serpentine su una piccola strada che ci guida in cima alla montagna. Entriamo in un mondo diverso, il mondo del marmo toscano.
La vista è straordinaria e allo stesso tempo spaventosa. Gli autocarri portano fino a sessanta tonnellate giù dalle centinaia di cave, manovrando per i tornanti delle strade fatte di marmo che ruotano per le montagne e sembrano una ragnatela fitta e stupefacente.
Qui lavorano gli uomini senza paura dell’altezza, che sono parte di molte generazioni di famiglie che vivono e lavorano con il marmo bianco, famoso in tutto il mondo. Il lavoro è duro e pericoloso. In estate, il sole riflette sulla superficie bianca e rende l’aria soffocante, in inverno, invece, porta il gelo.
La tecnica per estrarre il marmo è cambiata marcatamente negli ultimi secoli. Oggi si trovano gli automezzi giganteschi. È un vero spettacolo vedere come queste macchine siano trasformate in miniature nello sfondo della montagna enorme di marmo.
Il materiale che ha cambiato tutto per l’estrazione dell’oro bianco è il diamante. Con i diamanti galvanizzati nell'acciaio, il marmo si taglia come burro. L’uso dell’acqua è fondamentale per assicurare che la polvere sia portata via e non scaldi il marmo e gli utensili.
C’è il filo diamantato per tagliare e c’è anche la sega di misura grande che taglia il blocco dalla faccia della montagna. I diamanti grezzi servono per tagliare i blocchi. I diamanti più fini sono usati per lucidare il marmo. Si trovano anche piccoli utensili a mano con diamanti: questa raspa diamantata, per me, è un oggetto che mi ricorda quella gita fatta nella montagna di marmo.

VANESSA PASCHAKARNIS, West Dublin, Nova Scotia, Canada


lunedì 5 maggio 2014

L'Italiano in gioco


E' un libro gioco, utile ed efficace per misurare, divertendosi, la conoscenza della lingua italiana. E' lo scopo dichiarato di L'Italiano in gioco, scritto da due autori che sono un marchio di garanzia: Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, ambedue professori universitari con una vasta esperienza di divulgazione. L'italiano in gioco propone quiz mirati divisi in tre livelli: elementare, intermedio e avanzato. 
Ogni risposta corretta fornisce una spiegazione esauriente; gli autori spiegano perché una soluzione è giusta o perché è sbagliata, l'origine delle parole o come nascono i proverbi e i luoghi comuni.
Un passatempo divertente, prezioso e che fa bene a noi e alla lingua italiana.


Valeria Della Valle e Giuseppe Patota

L'italiano in gioco
Sperling&Kupfer
Pag 306, euro 14,90